domenica 11 aprile 2010

versi di un diciottenne

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Çiel d'avril

El parea çenere grixo qual l'era,
Qual l'è el braxiere d'un fogo perîo;
De tanto in tanto un spirajo el verxeva
Mostrando pa' un poco un veło infinîo;
E nivołe sporche sparse łe scondeva
'Na łuxe - calma - che pian ła pianxeva.
Cor mio! St'ano ła tardiga ła primavera!
                                                  Françesco Pasquałe
- 4 de avril 2010 -

Cielo d'aprile

Sembrava a vederlo cenere grigia,
come è il braciere di un fuoco morto;
Di tanto in tanto apriva uno spiraglio
Mostrando per un poco un velo infinito;
E nuvole sporche sparse nascondevano
una luce - calma - che piano piangeva.
Cuor mio! quest’anno ritarda la primavera!
                                                  Françesco Pasquałe
- 4 de avril 2010 -

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"E taxi i se spandeva i me pensieri, çingani sença tera indô poxarse."

E muti si disperdevano i miei pensieri, zingari senza terra dove posarsi

1 commento:

Elena ha detto...

Ciao Paola! Ho mantenuto la promessa... sono passata a trovarti e ho trovato questa splendida poesia!
Un abbraccio, Elena.

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